“Formia tra passato e futuro”, progetto promosso dal Consorzio Le Due Torri, in collaborazione con CAT, Confcommercio Lazio Sud e il Comune di Formia, ha dato vita a quattro murales che hanno trasformato angoli simbolici del territorio in autentiche gallerie d’arte a cielo aperto.
Attraverso il linguaggio diretto e accessibile della street art, l’iniziativa ha innescato un dialogo profondo tra passato e presente, restituendo nuova vitalità a spazi urbani trascurati e coinvolgendo la comunità in un percorso di riscoperta dell’identità collettiva.
Murales come omaggio alla memoria: quattro opere per quattro storie formiane
Ogni murale è un tributo a personaggi che hanno lasciato un’impronta profonda nella storia e nella cultura di Formia. Nel suggestivo Borgo di Castellone, vicino al Cisternone Romano, Marco Tullio Cicerone rivive grazie al lavoro di Margherita Marchioni e Luca Baseggio. Il celebre oratore, che trascorse parte della sua vita a Formia e vi fu assassinato nel 43 a.C., è raffigurato con intensità storica e simbolica.
Alla Darsena, sotto il Ponte Tallini, lo sguardo di Totò accoglie i passanti nel murale realizzato da Gabriele Quarta (Kabo). Il legame dell’artista napoletano con la città si riflette nella memoria di Marafemmena, canzone composta proprio nei pressi del Ristorante Quercia.
Nella Villa Comunale, accanto all’opera dedicata a Pietro Mennea, Pasqualino Vezza celebra Remigio Paone, figura centrale del teatro italiano e orgoglio formiano. Poco distante, in uno slargo davanti al Liceo Classico, l’artista Filomena Vezza rende omaggio a Pino Daniele, che a Formia scelse di vivere, crescere i figli e comporre alcune delle sue canzoni più amate.
Il progetto ha un impatto visibile e duraturo: riqualifica spazi urbani, stimola la curiosità, genera conversazioni e trasforma i murales in luoghi di riferimento e incontro. Formia tra passato e futuro continua così a raccontare la città con il linguaggio potente e inclusivo dell’arte urbana, lasciando segni di memoria e visione in ogni suo murale.