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Il nuovo murale di Alice Pasquini a Tor Marancia dà voce ai bambini rifugiati

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Il nuovo murale di Alice Pasquini, Nurturing Hope è stato inaugurato in via Marco e Marcelliano, nel cuore di Tor Marancia. Un’opera intensa che ritrae due bambini rifugiati tra container e tende, simbolo di fragilità ma anche di resilienza. Pasquini sceglie ancora una volta di raccontare le storie di chi è costretto a lasciare la propria casa, trasformando una parete in una finestra sul mondo. A dominare la scena è un grande cielo blu costellato da dodici stelle dorate, un chiaro richiamo alla bandiera dell’Unione Europea e ai suoi valori di solidarietà e protezione.

Quando mi hanno contattato chiaramente l’idea di dover rappresentare un tema così importante, così attuale, e così anche emotivamente forte, mi è sembrato subito una grande responsabilità. In realtà tutta la mia arte parla delle emozioni e delle persone– ha detto Alice PasquiniAnche l’idea di ricreare questa scena intima in cui un fratello e una sorella nel mio immaginario ricreano il concetto di casa attraverso una pianta, una valigia con le finestre, voleva per me dire che comunque alla fine c’è la speranza che si possa ricominciare da capo, però portando con sé le proprie radici“.

 

 

L’opera, promossa da UNHCR – Agenzia ONU per i Rifugiati e finanziata dalla Comunità Europea con il patrocinio del Municipio Roma VIII, è stato realizzata in contemporanea con altre due opere eseguite nelle città di Parigi e Copenaghen. Sono ‘The Extra Mile’ di Mahn Kloix a Parigi e ‘Resilient Roots’ di Peter Skensved a Copenaghen.

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